Quando parliamo di tradizione culinaria in Abruzzo, non possiamo pensare sempre a L'Aquila ed alla montagna. Certo, io sono una aquilana D.O.C., una vera montanara, trapiantata nella capitale suo malgrado.però la mia mamma è della costa e, nonostante la nota rivalità tra i due lati della regione, devo ammettere che anche lì sanno cucinare.in particolare, in questo periodo (si, sento già l'atmosfera natalizia anche se è un po' presto) mi viene da pensare al dolce delle feste per eccellenza: Gli arrosticini. Io ho sempre dato per scontato che tutti lo conoscessero e lo amassero perché a casa mia era di casa pure lui.invece ho scoperto che già allontanandosi poco, a Roma, questo simpatico dolcetto è uno sconosciuto. Ma come? Non sapete neanche come è fatto? Ci ho messo un po' per rassegnarmi a questa evidenza, io credevo che fosse famoso come il panettone!!!! Va bene, allora è il caso che io colmi questa vostra ignoranza culinaria.Si tratta di un dolce a forma di semisfera (ci sono degli stampi "appositi" per farlo) fatto di un impasto di uova, zucchero.no, non va bene, questo è un argomento serio, bisogna essere precisi.e allora:
LA RICETTA DEL PARROZZO
Uova 8
Zucchero gr 320
Mandorle gr 200
Mandorle amare 8
Semola gr 200
Amaretto 1 bicchiere
Buccia grattugiata di un limone
Per la glassa:
cioccolato fondente gr 200
olio 2 cucchiai
A questo punto mi tocca pure fare pubblicità: ci vuole l'amaretto di Saronno, non un altro, mi raccomando!!!!
Passiamo al procedimento:
in una terrina sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero fino a quando saranno spumosi, aggiungere l'amaretto e la buccia grattugiata del limone. Tritare finemente le mandorle ed unirle con la semola. Poi mischiare questa farina alle uova unendola poco per volta in modo che si amalghimi completamente. Montare a neve le chiare ed aggiungerle al composto. Versare nello stampo, precedentemente imburrato e infarinato e cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti. Appena sfornato, capovolgere su un vassoio e ricoprire con una glassa fatta sciogliendo il cioccolato con l'olio a bagno maria.
A questo punto bisogna solo aspettare fino al giorno dopo.et voilà.il capolavoro è pronto!!!! Perfetto per chiudere un pranzo, fantastico da inzuppare nel latte a colazione, meraviglioso da mangiare prima di andare a dormire, o a merenda, o a metà mattina. Insomma SEMPRE!!!!
Ma siccome, ovviamente, non potete farvi venire l'acquolina in bocca solo leggendo, qui ci vuole la tradizionale foto.