Sapori d'Abruzzo: il castratoSi, è vero. Abbiamo parlato degli arrosticini, dell'agnello e di una serie di altre prelibatezze tutte abruzzesi. Ma il vero principe delle tavole degli aquilani (e non di tutti gli abruzzesi, proprio dei soli aquilani) è lui: il castrato.
So cosa starete pensando: gli arrosticini sono fatti di castrato. E avete ragione. Ma, non so perché, mangiare una bistecchina di castrato è diverso da mangiare gli arrosticini. E' più rustico. Per noi si tratta di una vera prelibatezza anche se chi non è avvezzo al suo sapore deciso potrebbe trovarlo un po' troppo forte.
Invece non c'è niente di meglio del profumino del castrato che cuoce sulla brace. Per noi si tratta di un appuntamento fisso. Quando torniamo a casa nel fine settimana troviamo sempre il modo di includere una bella arrostata di castrato nel nostro menù. E poi è una cena perfetta: poco costosa, saporita e facile da preparare. Si perché la ricetta non è proprio delle più elaborate.
Si prende la carne si mette sulla brace, un po' di sale ed è fatta. Pronti per il pranzo. Ovviamente esistono modi più elaborati per gustare il castrato.
E' fantastico per fare un bel sugo per gli gnocchi, oppure è buonissimo a spezzatino con le patate (questa volta rigorosamente in bianco è solitamente chiamato anche pecora alla cottora che in realtà è una pecora matura); ma sfido chiunque ad affermare che il modo migliore di gustarlo non sia semplicemente sulla brace accompagnato da una fetta di bruschetta e da un buon bicchiere di vino rosso (Montepulciano d'Abruzzo, ovviamente!). Ecco, mi è venuta voglia di castrato ma per mangiare quello vero bisogna tornare tra le nostre montagne perché (attenzione!) sicuramente si trova anche nelle macellerie "straniere", ma il castrato, quello buono, è solo quello vero, Aquilano d.o.c!