Caratteristiche tecniche: Quota di partenza circa 1150 metri di altitudine. Difficolta media. Possibile l'avvistamento di camosci. Tipo percorso: Trekking per escursionisti (Difficoltà E - Media), Tempi di percorrenza: per Passo Cavuto 2:50 h, per Forca Resumi 3:30 h, per l'intero anello circa 6h. Punto di Partenza: nei pressi del fontanile di Civitella Alfedena, proprio sopra il paese dove c'è anche un ampio parcheggio per lasciare la macchina. Consigliata una mappa, Animali domestici non ammessi. Nei mesi di lugpo ed agosto vige il numero chiuso controllato: per accedere all'escursione si dovrà necessariamente prenotarla presso l'ente in quale vi assegnerà una guida.
Viaggiando per l'Abruzzo siamo stati a Val di Rose, nei pressi di Civitella Alfedena, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Viaggiando per l'Abruzzo, oggi siamo diretti a Val di Rose nei pressi di
Civitella Alfedena. Sono mesi che programmiamo questa passeggiata, ci abbiamo provato varie volte ma il maltempo ci ha fatto desistere più di una volta. Quindi oggi siamo contentissimi di essere riusciti ad organizzarci e di aver trovato una giornata, se non serena, quanto meno abbastanza asciutta.
Val di Rose è uno dei percorsi più conosciuti del Parco Nazionale d'Abruzzo, frequentatissimo in estate, tanto che nei mesi di luglio ed agosto l'ingresso è regolato dal parco e si può andare solo previo appuntamento e con la guida. E' anche per questo motivo che noi ci siamo avventurati a fine ottobre, perché siamo dei solitari e ci piace godere appieno della natura.
Partendo da L'Aquila la sveglia è molto presto, soprattutto perché dato il periodo, le ore di luce sono poche e dobbiamo essere sicuri di ridiscendere prima del buio. La partenza della passeggiata è da Civitella Alfedena, paesino del parco nazionale che io non avevo mai visto e che è veramente bello. Tutto è pulito e ordinato e si trova incastonato tra montagne di rara bellezza. Alle 9 siamo già sul sentiero. Tutto il percorso è piuttosto agevole, adatto un po' a tutti, ma questa prima parte, i primi 10 minuti di salita, è un po' più ostica soprattutto perché il sentiero è formato da sassi che sono un po' fastidiosi sotto i piedi.
Appena incontriamo il cartello che ci indica l'inizio del sentiero J1, però, le cose migliorano sensibilmente. Dopo ancora pochi minuti entriamo nel bosco, un incredibile bosco di faggi. Certo, andrebbe visto anche in estate, deve essere meraviglioso, ma oggi, con i colori dell'autunno che ci avvolgono come una calda coperta, lo spettacolo è eccezionale. Tutto intorno a noi è giallo e rosso, con solo qualche accenno di marrone che non rovina l'effetto ma lo esalta e con il verde del muschio che ricopre i massi sparsi qua e là che dà un tocco di freschezza all'ambiente.
Continuiamo a salire sempre più affascinati da questi enormi alberi. In questo bosco ci sono dei faggi centenari, con dei tronchi enormi. In uno slancio di affetto provo ad abbracciarne uno ma la mia "estensione alare" mi permette di arrivare appena a metà del tronco, altro che circondarlo per intero! Dopo circa un'ora di cammino usciamo dal bosco. A questo punto la montagna è brulla, assomiglia a tante salite che abbiamo già fatto ma, nonostante questo, è proprio ora che il nostro interesse cresce.
Si perché Val di Rose ha un motivo per essere famosa. E non sono i faggi secolari. Il motivo sono i camosci. Proprio loro, questi bei animaletti che vediamo di solito solo in foto, qui vengono avvistati più o meno tutte le volte che qualcuno sale quassù. E si trovano nella parte brulla della montagna. Cioè dove siamo noi adesso.
Ovviamente ci aspetteremmo una specie di comitato di accoglienza appena superato l'ultimo albero ma non è così. Anzi, per il momento nessun camoscio in vista. Continuiamo a salire guardando insistentemente le cime delle montagne, gli speroni di roccia più scoscesi cercando qualche forma di vita che non siano gli escursionisti che ci precedono di qualche centinaio di metri. Arriviamo al Passo Cavuto dopo un'altra ora di cammino e senza aver avvistato niente. Proprio qui ci accorgiamo che chi ci precedeva è ancora sul passo, un po' fuori dal sentiero e guarda incessantemente da una parte. Questo può significare una cosa sola. I camosci. E infatti eccoli là, discosti di una cinquantina di metri dal sentiero, belli tranquilli a fare la loro colazione con l'erbetta tenera di montagna. Ale si appresta a fare il servizio fotografico di rito ma loro, dopo alcune foto, decidono che è ora di andare e si lanciano giù per la montagna sparendo in pochissimo tempo. Pazienza. L'obiettivo è raggiunto e abbiamo avuto modo di studiarceli ben benino. Che belli!
Da qui potremmo continuare per il rifugio di Forca Resuni, che si trova a circa 30 minuti di cammino. In realtà c'è anche la possibilità di seguire un percorso ad anello scendendo, dopo Forca Resuni, nella valle Jannanghera e poi tornando a Civitella Alfedena senza mai tornare sui propri passi oppure continuare per il Passo dell'Orso e ridiscendere ad Opi (sempre che qualcuno vi venga a prendere). Oggi però non è il giorno giusto per avventurarsi su un percorso lungo e quindi decidiamo di tornare indietro passando sempre per la meravigliosa faggeta. Infine, una comunicazione di servizio: a Val di Rose è severamente vietato portare i cani; sebbene noi non siamo d'accordo con questa regola, vogliamo sottolinearla perché nel sito del parco non abbiamo trovato nessuna indicazione in merito, mentre sui cartelli che indicano i percorsi è chiaramente riportata.
- Tipo percorso: Trekking per escursionisti (Difficoltà E - Media)
- Tempi di percorrenza: per Passo Cavuto 2:50 h, per Forca Resumi 3:30 h, per l'intero anello circa 6h.
- Punto di Partenza: nei pressi del fontanile di Civitella Alfedena, proprio sopra il paese dove c'è anche un ampio parcheggio per lasciare la macchina.
- Consigliata una mappa
- Animali domestici non ammessi
- Nei mesi di luglio ed agosto vige il numero chiuso controllato: per accedere all'escursione si dovrà necessariamente prenotarla presso l'ente in quale vi assegnerà una guida.